mercoledì 20 luglio 2011

Terra di Racconti

Comune di Fiumicello (Ud)


Terra di Racconti

incontro e scambio teatrale

tra teatro e comunità contadine


Teatro del Krak


condotto da Francesca Mazza e Antonio Tucci


dal 25 luglio al 1 agosto


spettacoli

mercoledì 27 luglio ore 21.00

venerdì 29 luglio ore 21.00

lunedi 1 agosto ore 21.00


Dal 25 luglio al 1 agosto il Teatro del Krak realizzerà nel comune di Fiumicello (Ud) il progetto di narrazione teatrale Terre di Racconti. Un gruppo di attori, guidati dai registi Francesca Mazza e Antonio Tucci, incontreranno gli anziani della contrada per conoscere le loro storie e gli antichi canti di lavoro. Nelle sere del 27, 29 luglio e 1 agosto le storie, rielaborate e montate teatralmente, saranno restituite in forma di spettacolo. Come davanti a uno specchio, in piazza e nei cortili, di nuovo insieme ai protagonisti delle storie, in ruoli invertiti. Il progetto muove lungo un binario parallelo: da una parte l'incontro con un patrimonio di memoria e la sua valorizzazione attraverso la forma teatrale; dall'altra, la possibilità di un'esperienza formativa per giovani attori che, attraverso il contatto diretto con la parola viva della narrazione, possono affinare diverse tecniche recitative e possono sperimentare un teatro che non nasce dalla pagina di un autore ma dal vissuto.


Ancora l’idea è quella di portare il teatro fuori dai luoghi abituali

e portarlo là dove non è mai arrivato;

un teatro che non nasca dalla parola scritta

ma dalla parola viva di chi l’ha vissuta in prima persona.


Terra di Racconti è sopratutto un'occasione d'incontro e l'opportunità di lavorare su un comune contenuto poetico; entrare nelle pieghe armoniche o, forse più frequentemente, contraddittorie delle nostre terre, di confrontare il passato e il presente, di sperimentare un teatro fra memoria e alchimia. Un teatro che nasca da uno scambio reattivo di linguaggi: l' uno fatto di dialetti, di modi e gesti propri di una cultura orale antica e ancora viva, l' altro – quello del teatro - fatto di segni, di sintesi, improntato alla trasformazione, proveniente da una tradizione altrettanto antica ma costantemente impegnato nello sforzo di aderire e di interpretare la "modernità".


Riaprire le frontiere della relazione attraverso il piacere di raccontare;

scoprire che la propria storia merita un ascolto ed è quindi un valore.

sabato 30 aprile 2011

Teatro del Krak / In scena

Il lavoro che resta
storie di lavoro nel sud dell'Abruzzo
domenica 1 maggio ore 18.00
Tollo Auditorium Comunale

lunedì 2 maggio ore 18.00
Chieti Aula Magna Istituto Tecnico "F. Galiani"

venerdì 15 aprile 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

sabato 16 aprile ore 21.00
domenica 17 aprile ore 18.00
Spazio Teatrale San Biagio / Ortona

Teatro del Krak
Il lavoro che resta – Storie di lavoro nel sud dell’Abruzzo

di Antonio G. Tucci
con Alessandra Angelucci
scene e costumi di Antonella Spelozzo
regia, luci e suoni di Antonio G. Tucci

Si consiglia la prenotazione direttamente sul commento
o telefonando al 338/3359096

Biglietto: euro 5,00


Partire dall’innocenza. Ritrovare il cuore nudo della parola, la necessità di una oralità rielaborata e rivissuta in termini di contemporaneità. C’è il bisogno di storie “vere”, storie private che ambiscono a diventare storie “esemplari”, in cui la gente possa identificarsi. Ecco quindi una drammaturgia che nasce da un incontro, quello avvenuto nell’estate del 2008 con gli anziani contadini, gli operai, i disoccupati, i giovani interinali, le donne lavoratrici di San Salvo, Cupello e Lentella, nel sud dell’Abruzzo. Conoscere com'era un tempo il lavoro e com'è oggi. Ascoltare le loro storie o storie di altri. Così da confrontare passato e presente per capire, per ricordare, per riflettere. E poi mettere in scena il lavoro, con i suoi fatti sanguinosi di tragedia di popolo e di singoli esseri umani, per creare un’intensa e ritmata narrazione di storie, simbolica e realistica al tempo stesso, evocativa e concreta, possibilmente vera. Il suono del passato riecheggia vivo nel dialetto remoto e quasi incomprensibile di Nicoletta Zappetti, volto scarno e antico di contadina che racconta un Abruzzo arcaico vissuto da figlia schiava di un padre padrone e poi moglie serva di un marito altrettanto padrone. Un’esistenza nella quale il lavoro è una condanna e le prepotenze quotidianamente accettate perché così “deve essere”. Tuttavia, al di là delle apparenze, a Nicoletta non viene mai meno la consapevolezza di una dignità personale in un mondo soffocato dalla crosta della miseria. La coscienza del lavoro come diritto riempie il racconto di Luigi Ruggeri, uno dei capi dell’occupazione dei braccianti di San Salvo del bosco di Motticce perché sia disboscato e le terre assegnate, così come fa parte della tragedia di Lentella nella quale i contadini Cosmo Mangiocco e Nicola Mattia morirono, durante uno sciopero alla rovescia, per avere pane e lavoro. Il lavoro gridato e voluto dai cittadini di Cupello perché il metano, appena scoperto nel loro territorio, invece di essere portato altrove, alimentasse nuove possibilità di occupazione che ponessero fine a povertà ed emigrazione. Finalmente, negli anni sessanta, ecco l’industrializzazione, ecco la grande fabbrica e i braccianti che diventano operai. E poi il decennio successivo fatto di luci ed ombre, di bianco e di nero ma con una socialità viva, meno contratta e ripiegata su se stessa, capace di lottare per i propri diritti. Un’operetta magica e popolare, uno spettacolo tenero e leggero. Infine il gran circo del mondo sognato, possibile, viene colpito a morte nel tempo presente... un altrove perenne, una diversità, una scissione... Il racconto dei giovani precari, dei cassa integrati appartiene ad una attualità grama, dura, di vita amara e incerta. Tra gli spezzoni e i frammenti di vita quotidiana, che sono le piccole storie di vita vissuta di una comunità che non ha avuto una grande storia, affiora la coscienza inquieta di oggi a restituire, comunque, lo sgomento di un percorso di speranza e di fiducia che sollecita a indignarsi, reagire, testimoniare.

martedì 12 aprile 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

giovedì 14 aprile ore 21.15
Teatro Tosti / Ortona

Teatro della Sete
“Scritto sul corpo”

di e con Serena Di Blasio, Caterina Di Fant, Valentina Rivelli
regia di Nicoletta Oscuro

Tre donne a confronto con l’iperadattamento. La regola presa alla lettera e rispettata a costo della vita. Il paradigma che stritola le personalità e annichilisce il potenziale, impedendo di far maturare l’individuo. Figlie di una cultura light, sedotte dal mito di una purezza incorporea che non esiste, massicciamente conformate a un modello uniformemente accettato, quotidianamente promosso, socialmente approvato. Il corpo, frustrato e umiliato da secoli, vive l’impossibilità di essere carne, di sentire l’emozione della materia. E aspira all’assenza. Desidera scomparire per far tacere l’angoscia. Ciò che resta sono corpi sempre più disabitati, sensi ammutoliti, esperienze soffocate. Uno spettacolo dal testo originale che non offre spunti morbosi né mette in scena il crudo rituale delle ammalate, ma vuole dar luce alle piccole violenze del quotidiano, al difficile rapporto con il proprio corpo, alle paure e le frustrazioni degli adolescenti. Una riflessione sulla società, sui suoi modelli e sulla famiglia come cellula di essa

Biglietto: euro 5,00
Info: 338/3359096

giovedì 31 marzo 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

sabato 2 aprile ore 21.15
Teatro Tosti / Ortona

Teatro del Krak
“Stinco, Ginetta e la moto rubata/Racconto Migrante”

di Antonio G. Tucci
con Matteo Schiazza
collaborazione drammaturgica e alla regia di Alessandra Diodoro
progetto scenico, luci, musiche e regia di Antonio G. Tucci

in collaborazione di
On the road - Pescara
Centro Interculturale Mondo Famiglia - Chieti

Stinco e Ginetta si avventurano nel mondo degli immigrati, alla ricerca della loro moto rubata. Per i due giovani ragazzi è l’occasione di conoscere una realtà parallela alla loro, spesso distorta da pregiudizi e discriminazioni. Lo spettacolo è un viaggio per tappe che consente di incontrare vite ed esperienze migranti attraverso storie raccontate che dimostrano che un luogo comune non è per forza vero solo perché lo ripetono al bar, perché l’hanno sentito in televisione, perché l’ha detto un politico. In questi anni abbiamo balbettato. Di fronte al furore delle viscere, che assorda cuore e cervello, abbiamo fatto fatica a trovare le parole giuste che rimettano al centro le cose come stanno, per davvero. Dietro tutto questo ci sono persone, facce, storie, visi, nomi e cognomi… la società multiculturale esiste già. Un milione di bambini nascono italiani, i loro genitori abitano accanto a noi, pagano le tasse, versano i contributi, lavorano, pregano, vanno in biblioteca, guardano la televisione. Faulkner scriveva: “Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve”. Stinco e Ginetta, alla fine del loro viaggio, capiscono che la realtà nella quale siamo tutti immersi è molto più matura, capace e attenta alle sfumature di quanto non sia raccontato. Basta starci in mezzo e diventa evidente. Non ci sono vincitori e vinti: siamo tutti sconfitti se passa l’idea che la società, le persone, gli individui non abbiano la forza, l’energia e l’intelligenza di costruire modalità, equilibri, intrecci che costituiscono il tessuto connettivo del nostro vivere insieme. Viviamo nella neve, che ci piaccia o no. La nostra scelta deve essere quella di trovare strumenti e parole per vivere nella neve senza far morire di freddo nessuno.

Biglietto: euro 5,00
Info: 338/3359096

domenica 20 marzo 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

martedì 22 marzo ore 21.15

Fanny & Alexander - Ravenna

West

con Francesca Mazza

Premio UBU 2010 come “Migliore attrice”

persuasori occulti Marco Cavalcoli e Chiara Lagani

dj-set Mirto Baliani

ideazione di Luigi De Angelis e Chiara lagani

drammaturgia Chiara Lagani

testi di Chiara Lagani e Francesca Mazza

costumi di Chiara Lagani e Simonetta Venturini

regia e spazio scenico di Luigi De Angelis


“West” è l’estremo dei punti cardinali della storia del Mago di Oz. Lo spettatore sarà “imprigionato” assieme a Dorothy da una strana forma di incantesimo, una trappola del linguaggio capace di sospendere a tratti la facoltà di esprimere un giudizio, la possibilità di compiere delle scelte, dire sì o no alle cose che saranno proposte. Il lavoro, incentrato sulle tecniche della manipolazione sottile del linguaggio pubblicitario, intersecherà motivi mitici a motivi legati alla contemporaneità, alla cronaca e ai grandi emblemi dell’occidente. Lo spettatore è qui un consumatore, oggetto di stimoli continui, soggetto alle trame sottili di una persuasione occulta ai suoi danni continuamente perpetrata, prigioniero e allo stesso tempo potenziale scardinatore della gabbia in cui è stato calato: scendere vigilmente nel pozzo profondo in cui precipita la truccatura della “strega”, le sofisticate tecniche della comunicazione massmediatica, vuol dire assumersi l’impresa della risalita, e al contempo il rischio del non ritorno. “West” sarà una sorta di parabola contradditoria, una metafora dell’immaginario contemporaneo e delle sue derive, del potere che le immagini hanno su di noi. Sullo sfondo l‘Occidente e i suoi simboli, e il corpo martoriato eppure incredibilmente “normale” della nostra società.


biglietto unico: euro 5,00

info: 338/3359096

lunedì 14 marzo 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

mercoledì 16 marzo ore 21.15

Co-produzione Operaestate Festival / VenetoCura

è bello essere liberi!

ideazione, drammaturgia,

regia e interpretazione di Marta Cuscunà

oggetti di scena di Belinda De Vito

luci e audio di Marco Rogante

disegno luci di Claudio Parrino


PREMIO SCENARIO PER USTICA 2009


Lo spettacolo si ispira alla biografia di Ondina Peteani scritta dalla storica Anna Di Giannantonio. Ondina che, a soli 17 anni, si accende di un irrefrenabile bisogno di libertà e si scopre incapace di restare a guardare, partecipa alla lotta antifascista nella Venezia Giulia, dove la Resistenza inizia prima che nel resto d'Italia. È bello vivere liberi! è uno spettacolo per riappropriaci della gioia, delle risate, delle speranze dei partigiani che sono state soffocate dallo sterile nozionismo. È uno spettacolo per riscoprire l'atmosfera vitale e vertiginosa di quel periodo della nostra storia in cui tutto sembrava possibile. Per questo È bello vivere liberi! è dedicato a tutti quelli che l'antifascismo l'hanno studiato solo sui libri di scuola, perché anche per loro la Resistenza diventi “festa d'aprile!”.


È bello vivere liberi restituisce il sapore di una resistenza vissuta al di fuori di ogni celebrazione o irrigidimento retorico. Resistenza personale, segnata dai tempi impetuosi di una giovinezza che è sfida, scelta e messa in gioco personale. Resistenza politica, dove la protagonista, Ondina, incontra la storia e la sua violenza. Resistenza poetica, all'orrore che avanza e annulla. Resistenza adolescente, che incontra il sangue, lo subisce, lo piange, ma continua ad affermare la necessità della felicità e dell'allegria anche nelle situazioni più estreme che Ondina vive. Ondina, di cui Marta Cuscunà ha ricercato le tracce attraverso un lavoro accurato sulle fonti storiche, dentro la memoria del proprio territorio e attraverso le parole di chi l'ha conosciuta. Spettacolo felicemente atipico, coniuga un fresco ed efficace lavoro di narrazione, attento ai piccoli gesti del quotidiano, a stupori di ragazza, con il mestiere del burattinaio, che riprende i propri personaggi, ne soffia via la polvere e li riconsegna, felicemente reinventati, a una comunicazione efficace, archetipica, popolare. In questa ricerca anche l'orrore del lager può essere raccontato, senza che lo spettacolo perda lo straordinario candore e la felicità nel racconto della storia che ancora siamo. Motivazione Premio Scenario 2010


biglietto unico euro 5,00

info 338/3359096

martedì 8 marzo 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

giovedì 10 marzo ore 21.15

Idroscalo ’93 – Vico Equense (Na)

Festen


di Salvatore Guadagnuolo

adattamento da Festen di T. Vintenberg

con Rossella Castellano, Peppo Coppola, Giustina di Palma,

Ina Muhameti, Rossella Russo, Mirjam Starace

musica di Gennaro Cosmo Parlato

regia di Salvatore Guadagnuolo


Festen è un film del 1998 di Thomas Vintemberg, autore danese, primo aderente al manifesto Dogma 95 di Lars von Trier. Racconta una storia di violenze familiari, abusi sessuali, soprusi, nascosti dietro l’apparente facciata borghese di una famiglia per bene. La riduzione teatrale, pur stravolgendo l’intreccio della sceneggiatura, mantiene costanti alcuni elementi determinanti della storia: l’ossessiva ripetizione del “danno” subito, la assoluta cecità di un mondo che rimuove le proprie colpe dietro un sorriso e una buoneducazione.

Riscoprendo una biomeccanica del gesto, gli attori si muovono in un contesto che rimanda al clima surreale di una situazione apparentemente reale, ma nello stesso istante assurda, una realtà che nella sua quotidianità piccolo borghese si sospende tra l’edenico e l’infernale, dove i corpi maltrattati, straziati, stuprati, risuscitano non al terzo giorno, ma in ogni momento per essere nuovamente straziati, maltrattati e stuprati in un vortice di movimenti e di azioni sceniche che suscitano nello spettatore contemporaneamente una forma di attrazione e rifiuto ma pur sempre, nell’assurdità della nostra vita, ciò che quotidianamente, ipocritamente, chiamiamo amore.

Siamo violentatori del nostro futuro, siamo portatori insani di un’ipocrisia che sa nascondere i propri delitti, le proprie violenze, le proprie colpe. Il delitto maggiore è abusare dei propri figli e…sopravvivere.

biglietto unico € 5,00

info e prenotazioni: 338/3359096

mercoledì 16 febbraio 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

giovedì 17 febbraio ore 21.15

Scena Verticale - Castrovillari (Cs)

La Borto

di e con Saverio La Ruina

musiche composte ed eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco

disegno luci di Dario De Luca

organizzazione e distribuzione di Settimio Pisano

produzione Scena Verticale con il sostegno di Mibac - Regione Calabria


Premio UBU 2010 come “Migliore testo italiano”


Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall'atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L'aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la conseguenza più estrema. La protagonista racconta l'universo femminile di un paese del meridione. Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi nel suo profondo stenta a cambiare, soprattutto negli atteggiamenti maschili, racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud. Non mancano momenti sarcastici e ironici come quando gli uomini geometri misurano il corpo femminile come se al posto degli occhi avessero il metro. O come quando il paese si trasforma in una immensa chiesa a cielo aperto per scongiurare le gravidanze. Né quelli commoventi legati alla decimazione del “coro” delle donne. Ma quando la protagonista chiude il cerchio col racconto del calvario della nipote, il sarcasmo e la commozione lasciano il posto a una profonda amarezza, mettendoci davanti alla dura e ambigua realtà dei nostri giorni.

biglietto unico € 5,00

info e prenotazioni: 338/3359096

domenica 6 febbraio 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

Respiri di Scena 2011

rassegna di teatro contemporaneo

quinta edizione

Teatro Tosti / Ortona (Ch)

direzione artistica Teatro del Krak


La rassegna di teatro contemporaneo “Respiri di scena”, giunta alla sua quinta edizione, è diventata un appuntamento atteso non solo dal pubblico abituale ma soprattutto dai numerosi spettatori accorti e appassionati che vogliono conoscere i fermenti e le vibrazioni del nuovo teatro italiano. Al Teatro Tosti di Ortona saranno presenti alcune delle realtà più consolidate ed innovative della scena italiana con i lavori di artisti colti, luci, ironici che la critica ha segnalato con l’attribuzione di premi prestigiosi. A completare la proposta, il seminario aperto a giovani attori “Pensare la scena” condotto da Cesar Brie, uno dei maestri riconosciuti del teatro contemporaneo.

La rassegna leverà il sipario l’11 febbraio con “Il mare in tasca” scritto e interpretato da Cesar Brie uno dei grandi protagonisti della scena internazionale. A seguire il 17 febbraio Scena Verticale presenta “La Borto”, premio Ubu 2010 per il miglior testo. Il 10 marzo sarà la volta della giovane compagnia campana Idroscalo ’93 che propone in chiave scenica “Festen”, film di culto del regista danese Thomas Vintemberg. Marta Cuscanà presenta il 16 marzo “E’ bello essere viveri” con il quale ha vinto il Premio Scenario per Ustica 2010. Il 22 marzo è la volta della compagnia Fanny & Alexander con “West” che vede in scena una straordinaria Francesca Mazza vincitrice, con questo spettacolo, del Premio Ubu 2010 come migliore attrice. Il 2 aprile il Teatro del Krak debutterà con il nuovo spettacolo “Stinco, Ginetta e la moto rubata” dedicato ai temi dell’immigrazione. Il 14 aprile la compagnia friulana del Teatro della Sete affronterà i temi della anoressia e della bulimia con “Scritto sul corpo”. A chiudere il 16 e 17 aprile il Teatro del Krak che, nello Spazio Teatrale San Biagio, ripropone “Il lavoro che resta” che racconta le storie di lavoro nel sud dell’Abruzzo.

L’inizio degli spettacoli è previsto per le 21 e15 e il biglietto d’ingresso è di 5 euro.
info: tel. 338/3359096

giovedì 20 gennaio 2011

Teatro del Krak / In scena

Sii gentile, abbi coraggio

di Antonio G. Tucci con Lorenza Sorino
progetto scenico, luci, suoni e regia di Antonio G. Tucci

domenica 23 gennaio ore 18:00 - Vimercate (MB) Teatro Oreno
lunedì 24 gennaio ore 9:00 / 11.30 - Vimercate (MB) Teatro Oreno
martedì 25 gennaio ore 10:00 / 12.00 - Cagli (PU) Teatro Comunale
giovedì 27 gennaio ore 10:30 / 21.15 - Ortona (CH) Teatro Tosti
sabato 29 gennaio ore 10:30 - Putignano (BA) Teatro Comunale