venerdì 14 settembre 2012

I laboratori per Fare Teatro

Sono aperte le iscrizioni ai laboratori teatrali che il Teatro del Krak propone nello Spazio Teatrale San Biagio con percorsi laboratoriali adeguati ai livelli di partenza e articolati nelle classiche tappe del "cursus" dell'attore: dalle tecniche di base allo sviluppo delle potenzialità espressive e creative del corpo e della voce, al fine di realizzare una performance teatrale. I laboratori sono destinati a tutte le fasce di età a cominciare dai bambini con Giochiamo a teatro (iscrizione: martedì 2 ottobre ore 18.30), condotto dall’attrice e operatrice teatrale Carla Polleggioni, agli adolescenti con Teatrando (iscrizione: giovedì 4 ottobre ore 18.30), diretto dall’attrice Alessandra Diodoro, ai giovanissimi frequentanti le scuole superiori con Te lo dico con il Teatro! (iscrizione: mercoledì 3 ottobre ore 18.30) condotto dall’attore Matteo Schiazza specializzato in teatro terapia e i giovani e adulti con La scena creativa (iscrizione: venerdì 5 ottobre ore 18.30), condotto dal regista e autore teatrale Antonio Tucci e dall’attrice Marina Di Virgilio. Gli incontri si svolgeranno settimanalmente con inizio nel mese di ottobre e si concluderanno con i saggi finali. Al termine del percorso sarà rilasciato agli iscritti un attestato di partecipazione. Le iscrizioni si terranno allo Spazio Teatrale San Biagio in via F.P. Cespa, 60 nelle date indicate durante i quali saranno stabiliti i giorni degli incontri in base alle esigenze dei partecipanti. Per maggiori informazioni telefonare al 338/3359096.

mercoledì 8 febbraio 2012

Respiri di Scena 2012

Per causa neve
lo spettacolo "Lenòr" previsto per oggi mercoledì 8 febbraio alle ore 21.15 al Teatro Tosti di Ortona, secondo appuntamento di "Respiri di Scena - Rassegna di Teatro Contemporaneo"
è stato spostato a
LUNEDI 5 MARZO ORE 21.15
info 338/3359096

mercoledì 20 luglio 2011

Terra di Racconti

Comune di Fiumicello (Ud)


Terra di Racconti

incontro e scambio teatrale

tra teatro e comunità contadine


Teatro del Krak


condotto da Francesca Mazza e Antonio Tucci


dal 25 luglio al 1 agosto


spettacoli

mercoledì 27 luglio ore 21.00

venerdì 29 luglio ore 21.00

lunedi 1 agosto ore 21.00


Dal 25 luglio al 1 agosto il Teatro del Krak realizzerà nel comune di Fiumicello (Ud) il progetto di narrazione teatrale Terre di Racconti. Un gruppo di attori, guidati dai registi Francesca Mazza e Antonio Tucci, incontreranno gli anziani della contrada per conoscere le loro storie e gli antichi canti di lavoro. Nelle sere del 27, 29 luglio e 1 agosto le storie, rielaborate e montate teatralmente, saranno restituite in forma di spettacolo. Come davanti a uno specchio, in piazza e nei cortili, di nuovo insieme ai protagonisti delle storie, in ruoli invertiti. Il progetto muove lungo un binario parallelo: da una parte l'incontro con un patrimonio di memoria e la sua valorizzazione attraverso la forma teatrale; dall'altra, la possibilità di un'esperienza formativa per giovani attori che, attraverso il contatto diretto con la parola viva della narrazione, possono affinare diverse tecniche recitative e possono sperimentare un teatro che non nasce dalla pagina di un autore ma dal vissuto.


Ancora l’idea è quella di portare il teatro fuori dai luoghi abituali

e portarlo là dove non è mai arrivato;

un teatro che non nasca dalla parola scritta

ma dalla parola viva di chi l’ha vissuta in prima persona.


Terra di Racconti è sopratutto un'occasione d'incontro e l'opportunità di lavorare su un comune contenuto poetico; entrare nelle pieghe armoniche o, forse più frequentemente, contraddittorie delle nostre terre, di confrontare il passato e il presente, di sperimentare un teatro fra memoria e alchimia. Un teatro che nasca da uno scambio reattivo di linguaggi: l' uno fatto di dialetti, di modi e gesti propri di una cultura orale antica e ancora viva, l' altro – quello del teatro - fatto di segni, di sintesi, improntato alla trasformazione, proveniente da una tradizione altrettanto antica ma costantemente impegnato nello sforzo di aderire e di interpretare la "modernità".


Riaprire le frontiere della relazione attraverso il piacere di raccontare;

scoprire che la propria storia merita un ascolto ed è quindi un valore.

sabato 30 aprile 2011

Teatro del Krak / In scena

Il lavoro che resta
storie di lavoro nel sud dell'Abruzzo
domenica 1 maggio ore 18.00
Tollo Auditorium Comunale

lunedì 2 maggio ore 18.00
Chieti Aula Magna Istituto Tecnico "F. Galiani"

venerdì 15 aprile 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

sabato 16 aprile ore 21.00
domenica 17 aprile ore 18.00
Spazio Teatrale San Biagio / Ortona

Teatro del Krak
Il lavoro che resta – Storie di lavoro nel sud dell’Abruzzo

di Antonio G. Tucci
con Alessandra Angelucci
scene e costumi di Antonella Spelozzo
regia, luci e suoni di Antonio G. Tucci

Si consiglia la prenotazione direttamente sul commento
o telefonando al 338/3359096

Biglietto: euro 5,00


Partire dall’innocenza. Ritrovare il cuore nudo della parola, la necessità di una oralità rielaborata e rivissuta in termini di contemporaneità. C’è il bisogno di storie “vere”, storie private che ambiscono a diventare storie “esemplari”, in cui la gente possa identificarsi. Ecco quindi una drammaturgia che nasce da un incontro, quello avvenuto nell’estate del 2008 con gli anziani contadini, gli operai, i disoccupati, i giovani interinali, le donne lavoratrici di San Salvo, Cupello e Lentella, nel sud dell’Abruzzo. Conoscere com'era un tempo il lavoro e com'è oggi. Ascoltare le loro storie o storie di altri. Così da confrontare passato e presente per capire, per ricordare, per riflettere. E poi mettere in scena il lavoro, con i suoi fatti sanguinosi di tragedia di popolo e di singoli esseri umani, per creare un’intensa e ritmata narrazione di storie, simbolica e realistica al tempo stesso, evocativa e concreta, possibilmente vera. Il suono del passato riecheggia vivo nel dialetto remoto e quasi incomprensibile di Nicoletta Zappetti, volto scarno e antico di contadina che racconta un Abruzzo arcaico vissuto da figlia schiava di un padre padrone e poi moglie serva di un marito altrettanto padrone. Un’esistenza nella quale il lavoro è una condanna e le prepotenze quotidianamente accettate perché così “deve essere”. Tuttavia, al di là delle apparenze, a Nicoletta non viene mai meno la consapevolezza di una dignità personale in un mondo soffocato dalla crosta della miseria. La coscienza del lavoro come diritto riempie il racconto di Luigi Ruggeri, uno dei capi dell’occupazione dei braccianti di San Salvo del bosco di Motticce perché sia disboscato e le terre assegnate, così come fa parte della tragedia di Lentella nella quale i contadini Cosmo Mangiocco e Nicola Mattia morirono, durante uno sciopero alla rovescia, per avere pane e lavoro. Il lavoro gridato e voluto dai cittadini di Cupello perché il metano, appena scoperto nel loro territorio, invece di essere portato altrove, alimentasse nuove possibilità di occupazione che ponessero fine a povertà ed emigrazione. Finalmente, negli anni sessanta, ecco l’industrializzazione, ecco la grande fabbrica e i braccianti che diventano operai. E poi il decennio successivo fatto di luci ed ombre, di bianco e di nero ma con una socialità viva, meno contratta e ripiegata su se stessa, capace di lottare per i propri diritti. Un’operetta magica e popolare, uno spettacolo tenero e leggero. Infine il gran circo del mondo sognato, possibile, viene colpito a morte nel tempo presente... un altrove perenne, una diversità, una scissione... Il racconto dei giovani precari, dei cassa integrati appartiene ad una attualità grama, dura, di vita amara e incerta. Tra gli spezzoni e i frammenti di vita quotidiana, che sono le piccole storie di vita vissuta di una comunità che non ha avuto una grande storia, affiora la coscienza inquieta di oggi a restituire, comunque, lo sgomento di un percorso di speranza e di fiducia che sollecita a indignarsi, reagire, testimoniare.

martedì 12 aprile 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

giovedì 14 aprile ore 21.15
Teatro Tosti / Ortona

Teatro della Sete
“Scritto sul corpo”

di e con Serena Di Blasio, Caterina Di Fant, Valentina Rivelli
regia di Nicoletta Oscuro

Tre donne a confronto con l’iperadattamento. La regola presa alla lettera e rispettata a costo della vita. Il paradigma che stritola le personalità e annichilisce il potenziale, impedendo di far maturare l’individuo. Figlie di una cultura light, sedotte dal mito di una purezza incorporea che non esiste, massicciamente conformate a un modello uniformemente accettato, quotidianamente promosso, socialmente approvato. Il corpo, frustrato e umiliato da secoli, vive l’impossibilità di essere carne, di sentire l’emozione della materia. E aspira all’assenza. Desidera scomparire per far tacere l’angoscia. Ciò che resta sono corpi sempre più disabitati, sensi ammutoliti, esperienze soffocate. Uno spettacolo dal testo originale che non offre spunti morbosi né mette in scena il crudo rituale delle ammalate, ma vuole dar luce alle piccole violenze del quotidiano, al difficile rapporto con il proprio corpo, alle paure e le frustrazioni degli adolescenti. Una riflessione sulla società, sui suoi modelli e sulla famiglia come cellula di essa

Biglietto: euro 5,00
Info: 338/3359096

giovedì 31 marzo 2011

Respiri di Scena / Rassegna di Teatro Contemporaneo

sabato 2 aprile ore 21.15
Teatro Tosti / Ortona

Teatro del Krak
“Stinco, Ginetta e la moto rubata/Racconto Migrante”

di Antonio G. Tucci
con Matteo Schiazza
collaborazione drammaturgica e alla regia di Alessandra Diodoro
progetto scenico, luci, musiche e regia di Antonio G. Tucci

in collaborazione di
On the road - Pescara
Centro Interculturale Mondo Famiglia - Chieti

Stinco e Ginetta si avventurano nel mondo degli immigrati, alla ricerca della loro moto rubata. Per i due giovani ragazzi è l’occasione di conoscere una realtà parallela alla loro, spesso distorta da pregiudizi e discriminazioni. Lo spettacolo è un viaggio per tappe che consente di incontrare vite ed esperienze migranti attraverso storie raccontate che dimostrano che un luogo comune non è per forza vero solo perché lo ripetono al bar, perché l’hanno sentito in televisione, perché l’ha detto un politico. In questi anni abbiamo balbettato. Di fronte al furore delle viscere, che assorda cuore e cervello, abbiamo fatto fatica a trovare le parole giuste che rimettano al centro le cose come stanno, per davvero. Dietro tutto questo ci sono persone, facce, storie, visi, nomi e cognomi… la società multiculturale esiste già. Un milione di bambini nascono italiani, i loro genitori abitano accanto a noi, pagano le tasse, versano i contributi, lavorano, pregano, vanno in biblioteca, guardano la televisione. Faulkner scriveva: “Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve”. Stinco e Ginetta, alla fine del loro viaggio, capiscono che la realtà nella quale siamo tutti immersi è molto più matura, capace e attenta alle sfumature di quanto non sia raccontato. Basta starci in mezzo e diventa evidente. Non ci sono vincitori e vinti: siamo tutti sconfitti se passa l’idea che la società, le persone, gli individui non abbiano la forza, l’energia e l’intelligenza di costruire modalità, equilibri, intrecci che costituiscono il tessuto connettivo del nostro vivere insieme. Viviamo nella neve, che ci piaccia o no. La nostra scelta deve essere quella di trovare strumenti e parole per vivere nella neve senza far morire di freddo nessuno.

Biglietto: euro 5,00
Info: 338/3359096