sabato 21 marzo 2009

Respiri di Scena

27 marzo ore 21.15 
Teatro "F.P. Tosti" - Ortona (CH)
Compagnia La Luna Nel Letto – Ruvo di Puglia (Fg)

Rita


di e con Raffaella Tiziana Giancipoli
disegno luci di Tea Primiterra
Finalista Premio Scenario 2007

Bianco e nero. Come una fotografia di altri tempi, come un segno lasciato dall'inchiostro sul foglio. Come stralci di luce ed ombra che Rita attraversa sulla scena.
Rita non ha più sedici anni quando si ritrova, per la prima volta, a parlare di sé.
Per raccontare la sua vita, Rita parte proprio da quei sedici anni rubati al ricordo che non si è permessa mai. Ci sono storie che è meglio dimenticare, fatti che non bisogna mai pronunciare.
Rita lo fa, per lunghi anni seppellisce la sua adolescenza. Seppellisce i ricordi belli accanto a quelli più tristi.
Poi un giorno il passato bussa alla porta e senza aspettare d'essere invitato invade il presente. Viene a presentarle il conto.
E questa volta Rita non chiude le porte, non fugge, non dimentica. Si siede tra la polvere dei ricordi e li ripercorre come se li vivesse in quell'esatto istante.
Ed ecco che passato e presente si affacciano sulle sue labbra e si rincorrono in un continuo gioco di alternanza. Fino a mescolarsi talvolta. E chi guarda e ascolta, a tratti non sa più che età abbia la donna che gli sta difronte.
Ma l'età anagrafica diventa un particolare senza storia quando ciò che conta è la storia in sé. Ricostruirla. Rimpastare un passato che qualcuno ha sbriciolato, attraversando il bianco e il nero della sua esistenza.
Lo spettacolo inizia proprio come una fotografia in bianco e nero che a un certo punto si anima.
Ed ecco che Rita chiude gli occhi e ricorda o forse sogna: una vita diversa , l’amore , il cuore che batte forte, le fughe nonostante i controlli, le morbide mani di lui.
La paura di essere amata e alla fine lasciarsi andare. Ma solo ad occhi chiusi può lasciarsi andare al volo. Abbandonarsi.
Abbandonarsi ai ricordi rimasti impigliati in un capello bianco, tra i solchi delle mani rugose, in una piega dell’abito buono. Fino a cadere più giù della Rita che ha sempre conosciuto, davanti alla porta dei suoi incubi.
Incubi di fronte ai quali non ci si può più nascondere. Aprire gli occhi diventa necessario, necessario e doloroso.
E in alcuni momenti quel dolore è ancora così vivo, che Rita non ha altro modo di dirlo se non nella lingua madre del suo corpo. A tratti le mani, la bocca, i piedi, tutto parla in dialetto. La lingua della terra che l'ha generata.
E allora finalmente può aprire gli occhi e guardare in faccia il passato, quello vero.
Occhi negli occhi. Raffaella Tiziana Giancipoli

Biglietto unico € 5,00

info e prenotazioni: 348/8331636

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